La storia
LE ORIGINI
Sul finire degli anni 70, nella fortunata fase di trasformazione del polo orafo aretino in distretto produttivo internazionale, Claudio Gadani, Daniele Camaiani e Nicola Zotti fondano Faor.
Agli albori l’azienda si occupa della produzione di anelli a molla, in una superficie produttiva di soli 200mq e con un organico di cinque persone.
L’arte orafa aretina evolve rapidamente trasformandosi in realtà industriale di rilievo assoluto nell’export italiano. Nel 1980 la prima Mostra Internazionale dell’Oreficeria e Argenteria Aretina rappresenta da subito la più eccellente sintesi tra la raffinata tradizione artigianale e la riorganizzazione tecnologica della produzione di gioielleria di lusso.
L’AZIENDA PROCEDE CON LA PROPRIA EVOLUZIONE ED INTERCETTA LE PRIME AVVISAGLIE DELLA TRASFORMAZIONE IN ATTO, PROPONENDOSI COME AZIENDA DI PRODUZIONE DI SEMILAVORATI E MINUTERIA DI QUALITÀ E DISTINGUENDOSI DA SUBITO COME AMBASCIATRICE DEL MADE IN ITALY NEL MONDO.
IL PERCORSO DI CRESCITA
La rapida ascesa del settore orafo e la specializzazione del personale consentono a Faor, nel corso degli anni ’80, di tradurre l’artigianalità in un processo industriale che assicura qualità e uniformità di prodotto, riducendo i tempi di lavorazione.
Nel successivo decennio Faor assiste ad una inarrestabile espansione del proprio mercato, da nazionale ad internazionale e negli anni '90 apre un ufficio commerciale nel polo produttivo di Bassano del Grappa. La stimolante realtà dei mastri gioiellieri vicentini spinge l'azienda ad affinare ulteriormente gli standard produttivi e ad investire considerevolmente in ricerca e innovazione.
La contrazione del mercato degli anni 2000 e la conseguente riduzione della domanda impongono nuove e difficili sfide. Faor reagisce ampliando la propria offerta di prodotto e di servizi, e si affaccia con audacia e intuizione nei mercati in via di sviluppo a livello globale.